About me

FuseFactoryDesign non è un'agenzia grafica ma un semplice "Avatar". Dietro a questo Avatar ci sono io, una persona fisica, un grafico, ma senza partita IVA. Preferisco lavorare come dipendente in una struttura stimolante e creativa che mi permetta di esprimere il mio estro, la mia inventiva e che mi faccia contemporaneamente crescere e migliorare. FuseFactoryDesign è il nome con cui mi firmo quando lavoro come freelance (in ritenuta d'acconto) nei periodi in cui non lavoro presso un'azienda (come in questi ultimi anni, durante i quali ho conseguito la laurea in Digital & Graphic Design) E questa è la mia storia:

Ho cominciato a lavorare nel mondo della grafica da autodidatta, ho frequentato dei corsi per migliorare e colmare delle lacune, ho alle spalle più di venticinque di esperienza e ora mi sono laureato in Digital & Graphic Design allo IUSVE. Dai lavori precedenti ho imparato principalmente a risolvere problemi cercando, a seconda delle circostanze, la soluzione più rapida o più creativa appellandomi talvolta alla razionalità e talvolta al pensiero laterale.

Ho lavorato nella grande distribuzione come venditore nei reparti di informatica e foto/video, due mie passioni, ed ho imparato a capire e gestire i desideri e le esigenze dei clienti. Ho fatto corsi dove ho imparato ad usare software anche piuttosto complicati come Director e Flash, anche se ora non sono più in uso. All’università ho approfondito l’uso di software come Première, After Effects, WordPress e Cinema 4D. Ma soprattutto ho finalmente studiato in maniera concreta i meccanismi psicologici, sociologici, pedagogici e filosofici del marketing.

Sono appassionato e piuttosto esperto di musica e canto in una rock band, anche se a livello amatoriale.

Durante il servizio civile, svolto per un anno presso l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettive e/o Relazionali) ho imparato a trattare con persone che spesso vengono definite “diverse”, un’esperienza che mi ha molto arricchito, che mi ha allargato il cuore e che mi ha fatto capire che spesso le persone “diverse” siamo noi.

Successivamente, per due anni, ho fatto il volontario presso ABIO (Associazione per il Bambino in Ospedale), un'organizzazione che promuove l'umanizzazione dell'ambiente ospedaliero in favore dei bambini, per alleviare l'impatto del bambino e della sua famiglia con le strutture sanitarie. Questa esperienza mi ha insegnato a portare il sorriso dove c'è la malattia, sorriso che è il colore che arriva in un ambiente che può fare paura, è essere vicino ai genitori, ai bambini, agli adolescenti in un momento così difficile.

Tutto questo mio vissuto ha contribuito a formare una buona parte dell’uomo che sono oggi, unito ai valori che mi hanno trasmesso i miei genitori e che cerco di seguire ogni giorno della mia vita.